mercoledì 24 novembre 2010

Castità e servizio

Ogni tanto le mie visite a Padre Emilio per la confessione mi procurano un raggio di luce che illumina il mio cammino. Questa volta i raggi di luce sono due.

La purezza e la castità a cui sono chiamato in questo periodo della mia vita non è solo rinuncia, non è solo un'azione passiva, ma devo tradurla in positivo; la rinuncia alla genitalità biologica deve risvegliare una genitalità spirituale in grando trasformarmi in padre spirituale per tante persone che mi circondano. Ecco che ritorna il tema dei miei desideri dello Spirito, non è una cosa che posso ottenere con le mie sole forze, perchè sono un servo inutile, è una cosa che devo chiedere a Dio affinche si realizzi secondo la Sua Volontà a attraverso la Sua forza, non certo la mia.


L'ansia per il lavoro continua ad opprimermi ed io mi ripiego su me stesso, mi accorgo solo di me e delle mie necessità, lavoro con il solo scopo di guadagnare il denaro che mi serve.
Devo imparare ad alzare il mio sguardo e a vedere ogni mia attività di lavoro come un servizio per gli altri, per le persone che lavorano accanto a me, concentrare la mia attenzione sui loro bisogni, sulle loro aspettative e non sulle mie, perchè servendo i fratelli io servirò Gesù che vive in loro e tutto il resto mi sarà dato in abbondanza.


Le due luci adesso sono accese e il prossimo tratto di strada è illuminato. Grazie Signore per il tuo perdono, grazie per il dono dello Spirito Santo che ha illuminato il sacerdote che mi ha confessato, grazie Maria per la tua intercessione materna, grazie a te che sei vergine e madre, mio esempio per essere casto e padre per i fratelli che mi circondano. Amen.

domenica 14 novembre 2010

Rimanete in me

Giovanni 15, 1-17
"Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già mondi, per la parola che vi ho annunziato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli. Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri.

E' il Vangelo di questa domenica, una Parola piena di amore, come in un abbraccio riesco a sentirmi parte della vita del Signore e ascolto parole che entrano nel mio cuore e non smettono di risuonare ....

Rimanete .... rimanere, un'azione che avvolge il passato il presente il futuro e quasi annulla il tempo, Gesù chiede di vivere incessantemente in Lui e di rimanere nel Suo amore.

Frutto ... portare frutto, come un albero Gesù ci invita a vivere per gli altri e non per noi stessi, non esiste un albero che mangia dei propri frutti, non esistono alberi egoisti

Amare ... Osservare i Comandamenti ... osservare il Comandamento , quello dell'Amore per poter rimanere in Dio e portare frutto.

Ogni volta la Parola di Dio risplende semplice e chiara, appare così evidente, è tutto bello, forse troppo bello, quasi inaccessibile per me, vedo tutto questo come un cerchio armonioso di valori che si rincorrono

Rimanere in Gesù per portare frutto e non essere gettati via
Per rimanere nel cuore di Gesù occorre rispettare i suoi Comandamenti
innanzi tutto il comandamento dell'Amore, dare la propria vita per gli altri
portare frutto significa alla fine proprio donare la vita agli altri
ma questo riesco a farlo solo se rimango pienamente e continuamente in Gesù perchè senza di Lui non posso fare nulla, ma questo mi è consentito solo se amo e se porto frutto ... insomma ogni tanto mi perdo, mi sento un nulla, mi sento escluso da questa perfetta dinamica divina.


E' una relazione di causa-effetto chiusa su se stessa, a volte mi sembra inaccessibile, qual'è la causa e qual'è l'effetto? Non riesco più a distinguere.

E un cerchio meraviglioso in cui non riesco a entrare, non trovo la porta di ingresso e quando la trovo non riesco a rimanere in questa grande armonia d'amore, perdo la grazia, perdo la gioia, perdo la capacità di portare frutto e quindi perdo la grazia di rimanere in Gesù.

Alla fine del brano "frutto" e "rimenare" si uniscono .... il vostro frutto rimanga, il cerchio si chiude, ed io rimango sì, ma rimango fuori, perchè non riesco a capire.

Non rimane che la preghiera ... Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di me peccatore !

lunedì 1 novembre 2010

Riempirò questa casa della mia gloria

Tanto più il mio cuore si ritrova al buio, tanto più bella e consolante è la parola che il Signore mi dona in preghiera.Vivo ormai da settimane dei piccoli o grandi dolori quotidiani, sembra proprio che si stia avverando quello che chiedo ogni giorno nella preghiera di Santa Brigida, in particolare nella quindicesima e ultima orazione. Mi ritrovo a vivere una lenta e leggera agonia, ogni giorno un piccolo dolore e tanta incertezza per il mio futuro, La mia anima è triste.
Mi ritrovo a ripensare alla mia vita di tanti anni fa, quando andava tutto bene, forse ancor meglio di quanto potessi meritare e la confronto con quello che accade in questi anni: non va bene, anzi credo che vada peggio di quanto possa meritare.

Oggi è il giorno dei Santi, è una grande festa ma anche oggi io non riesco a gioire pienamente, c'è troppa nebbia attorno a me perchè io riesca a vedere e vivere la gioia della festa

Dopo le quindici orazioni mi rivolgo al Padre, e al Padre chiedo il dono dello Spirito Santo affinche scenda con potenza nel mio cuore e guidi ogni mio pensiero, ogni mio passo, ogni mio desiderio secondo la volontà di Dio.

E il Padre manda il profeta Aggeo a parlare al mio cuore e a riempirlo di gioia ... sino a questo momento non sospettavo nemmeno del'esistenza di un profeta di nome Aggeo, è un profeta minore che ha lasciato solo 3 paginette, due brevi capitoli, pieni di una meravigliosa promessa di Dio. Oggi è anche la sua festa, perchè credo che Aggeo appartenga alla schiera dei Santi del Signore che Lo contemplano senza sosta in Paradiso.

Aggeo 2, 6-9

Dice infatti il Signore degli eserciti: Ancora un pò di tempo e io scuoterò il cielo e la terra, il mare e la terraferma. Scuoterò tutte le nazioni e affluiranno le ricchezze di tutte le genti e io riempirò questa casa della mia gloria, dice il Signore degli eserciti. L'argento è mio e mio è l'oro, dice il Signore degli eserciti. La gloria futura di questa casa sarà più grande di quella di una volta, dice il Signore degli eserciti; in questo luogo porrò la pace - oracolo del Signore degli eserciti.

Vieni o Padre, vieni presto a riempire la mia casa, la mia vita, della Tua gloria !!

Ti ringrazio Padre per la tua parola, per il tuo amore, per il tuo conforto, per la tua promessa, per il dono del Tuo Santo Spirito.
Amen. 

Maranathà vieni Signor !