lunedì 17 novembre 2008

"Figlio di Davide, abbi pietà di me peccatore"

Mentre si avvicinava a Gerico, un cieco era seduto a mendicare lungo la strada. Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse. Gli risposero: "Passa Gesù il Nazareno!". Allora incominciò a gridare: "Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!". Quelli che camminavano avanti lo sgridavano, perché tacesse; ma lui continuava ancora più forte: "Figlio di Davide, abbi pietà di me!". Gesù allora si fermò e ordinò che glielo conducessero. Quando gli fu vicino, gli domandò: "Che vuoi che io faccia per te?". Egli rispose: "Signore, che io riabbia la vista". E Gesù gli disse: "Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato". Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo lodando Dio. E tutto il popolo, alla vista di ciò, diede lode a Dio.

Il Vangelo di questa mattina mi riporta ad un inizio importante, mi riporta a qualche anno fa: stavo seduto difronte al sacerdote che oggi è il rettore del santuario della Consolata e lui deponeva queste parole nella mia bocca, come per invitarmi a vestire i panni dell'umiltà, per compiere il primo passo di avvicinamento verso Gesù.

Ho ripetuto questa preghiera molte volte, e la ripeto adesso, nella chiesa semivuota del lunedì mattina: "Figlio di Davide, abbi pietà di me, peccatore !".

E Gesù dona la vista, perchè Lui ... "Io sono la luce del mondo, chi segue me avrà la luce della vita" (Giovanni 8,12).

Grazie Gesù, ripetimi ti prego ogni giorno la tua verità, metti ogni volta nella mia bocca la preghiera che più gradisci, abbi pietà di me che non sono capace di amare, che uccido perchè non amo, sgretola giorno per giorno il mio cuore di pietra e donami un cuore di carne come il tuo.

Grazie Gesù, Gesù mio, amore mio, confido in te.

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