domenica 4 gennaio 2009

Terra Santa - la Valle di Giosafat


Usciamo dalla spianata del tempio e continuiamo il nostro viaggio nella città vecchia di Gerusalemme. Incontriamo luoghi santi, come la casa dove nacque Maria e i resti delle piscine di purificazione, luogo di alcuni miracoli fatti da Gesù. Dalla città lo sguardo va facilmetne verso il monte degli Ulivi e viceversa, dal monte è naturale posare gli occhi sulla città di Gerusalemme: li divide la grande, mitica, santa, e piccola valle di Giosafat, la valle del torrente Cedron, attraversato più volte da Gesù negli ultimi momenti della sua vita terrena. Ma questo luogo, vicino alla Porta dei Leoni è anche io luogo della lapidazione di Santo Stefano, il primo martire cristiano.


Atti degli Apostoli, 7 51-60
... O gente testarda e pagana nel cuore e nelle orecchie, voi sempre opponete resistenza allo Spirito Santo; come i vostri padri, così anche voi. Quale dei profeti i vostri padri non hanno perseguitato? Essi uccisero quelli che preannunciavano la venuta del Giusto, del quale voi ora siete divenuti traditori e uccisori; voi che avete ricevuto la legge per mano degli angeli e non l'avete osservata". All'udire queste cose, fremevano in cuor loro e digrignavano i denti contro di lui. Ma Stefano, pieno di Spirito Santo, fissando gli occhi al cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla sua destra e disse: "Ecco, io contemplo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo che sta alla destra di Dio". Proruppero allora in grida altissime turandosi gli orecchi; poi si scagliarono tutti insieme contro di lui, lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero il loro mantello ai piedi di un giovane, chiamato Saulo. E così lapidavano Stefano mentre pregava e diceva: "Signore Gesù, accogli il mio spirito". Poi piegò le ginocchia e gridò forte: "Signore, non imputar loro questo peccato". Detto questo, morì.



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